Cominciamo dal nome:
perché usiamo “Fibromialgia” che significa “dolore muscolare” quando i sintomi in realtà sono i più vari?
Si passa dalla ipersensibilità al calore, alla luce, fastidio a sentire musica o rumori alti, fastidio a certi profumi.
Il dolore è certamente il sintomo che accomuna tutti i fibromialgici ma non è l’unico sintomo e non dovrebbe essere l’unico sintomo da prendere in considerazione.
Ad oggi non esistono esami specifici che possano permetterci di emettere una diagnosi di fibromialgia. Si tratta, piuttosto, di una “non-diagnosi”.
I tender points- quei punti che, pigiati, risultano dolenti al fibromialgico, da diversi anni non sono più considerati un buono strumento diagnostico perché sono risultati doloranti anche in pazienti sani.
In letteratura si vede che non esiste paziente fibromialgico che non abbia avuto un trauma precedente all’insorgenza dei sintomi,.
Questo aspetto è quasi sempre ignorato.
Tendenzialmente questi pazienti tendono a spiegare la loro malattie con cause organiche tra le più strampalate e senza nessun fondamento scientifico.
Ciononostante, la malattia sembra non poter essere di competenza assoluta nè dei reumatologi nè degli psicologi perché nessun approccio puro la guarisce.
Sembrerebbe che il problema sia da ricercare in SNC (Sistema Nervoso Centrale) fuori sinc con il SNP (Sistema Nervoso Vegetativo).
Il problema, dunque, risulterebbe funzionale e non organico.
Alessandro Mahony, che di fibromialgia si occupa da molto tempo, propone di modificare anche il nome della patologia chiamandola SINDROME DA IPERSENSIBILITA’ CENTRALE (Central Hypersensitivity Syndrome, CHyS)
Mahony trova i due seguenti criteri per poter fare diagnosi di CHys:
“1) Presenza di sintomi dei quali il prevalente risulterebbe essere un fattore doloroso muscoloscheletrico generalizzato (che in genere è il motivo per il quale il paziente si rivolge allo specialista), insieme di sintomi che risulterebbero chiaramente attualmente non giustificabili o spiegabili in base a patologie cliniche accertate e riconosciute, come problematiche reumatologiche, neurologiche o psichiatriche (…).
2) Presenza di uno o più eventi psicotraumatici (abusi psicofisici che possono risalire anche all’ età infantile e giovanile, abusi sessuali, mobbing lavorativo, morte di un figlio, guerre, altro). Senza questi dovremmo ritenere non si possa parlare di CHyS.”
Mahony, nella sua pratica clinica, trova che quelle che lui chiama meditazioni ma che potrebbero essere più ampiamente chiamate tecniche di rilassamento, hanno di frequente ottimi risultati in pazienti fibromialgici al punto da arrivare anche alla totale remissione dei sintomi.
Insomma, si torna nel campo dello psicoterapeuta, unica figura competente nell’insegnamento di tecniche di rilassamento.
Il quadro è Lezioni di anataomia del dottor Tulp di Rembrandt.
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