L’utilizzo dello strumento informatico anche nella pratica clinica ha avuto grande sviluppo in epoca Covid, quando, nonostante gli studi di psicoterapia potessero rimanere aperti in quanto facenti parte dell’area sanitaria, alcuni pazienti ed alcuni professionisti hanno preferito fare le loro sedute a distanza.
Devo dire che, per quanto mi riguarda, l’uso di questo strumento non è una novità. Anche in anni passati, infatti, ho tenuto sedute online con pazienti che vedevo regolarmente in studio ma che dovevano spostarsi spesso per lavoro fuori città in modo da consentire la continuità della terapia anche quando la persona non poteva essere presente.
Nel tempo presente, l’uso della seduta a distanza è diventato più utilizzato ed anche più accettabile psicologicamente a tutti noi in quanto abbiamo imparato a comunicare meglio attraverso questa modalità.
Sebbene la seduta online presenti dei limiti in quanto mancante di tutti quegli aspetti di condivisione anche di setting (luogo, luce, temperatura, rumori…) è comunque un buon sistema per poter portare avanti in modo regolare il lavoro terapeutico quando si presentino intoppi nella possibilità di vedersi di persona come la malattia del paziente, una quarantena Covid, un allontanamento temporaneo del paziente per motivi di lavoro, un trasloco e così via.
Per quanto mi riguarda, utilizzo spesso la modalità della videochiamata su Whatsapp in quanto sicura e alla portata di tutti: è sufficiente possedere uno smartphone e scaricare l’app. E’ comunque sempre possibile concordare altri strumenti di collegamento come la videochiamata di Messenger, Skype, o -in caso di sedute di gruppo- Google Meet.